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Cresce l’interesse per Fabiani Yacht, il produttore di superyachts ibridi

Aumenta l’interesse del pubblico per Wedgeline Ibrida 77, il primo superyacht a impatto zero sull’ambiente progettato dal cantiere Fabiani Yacht. All’ultima edizione del Salone nautico di Venezia, sono state molto numerose le persone interessate ai modellini esposti dall’azienda presso il proprio stand: come racconta il titolare Maurizio Fabiani (nella foto), «abbiamo registrato una notevole curiosità da parte degli armatori, che denota un certo interesse per le nostre innovative imbarcazioni».

Quelle di Fabiani Yacht sono grandi imbarcazioni ibride dotate di pannelli solari che permettono una navigazione silenziosa, a costo zero e non inquinante. La costruzione del primo modello, il Wedgeline Ibrida 77, è iniziata lo scorso aprile e terminerà entro la prima metà del 2023. «Le nostre barche, nate in modo tradizionale e da sempre costruite con il massimo della qualità, si sono evolute fino ad arrivare a inglobare dei sistemi di pannelli solari meccanizzati a scomparsa», spiega Fabiani. «Per le loro importanti superfici, si tratta quasi di parchi fotovoltaici galleggianti che, con adeguate condizioni meteomarine, possono uscire verso prua o verso i lati dello scafo, permettendo di navigare nel silenzio più assoluto e senza inquinare, anche nelle taglie maggiori che nel nostro caso arrivano ai 100 piedi». Fabiani tiene inoltre a sottolineare che «con i nostri super yacht sarà possibile accedere anche alle aree marine protette, che invece sono interdette ai diesel: si tratta di una caratteristica che, anche grazie al supporto dei nostri brevetti, nessun altro cantiere riesce ad oggi a offrire».

Il sistema di motorizzazione ibrida degli yacht, spiega Fabiani, «consente di spegnere i diesel e utilizzare il motore elettrico, collegato direttamente all’asse porta elica che attinge al parco batterie. Ovviamente la velocità di andatura non è la stessa, ma a bordo di uno yacht Fabiani è possibile arrivare fino a 8 nodi a costo zero e in totale silenzio».

Anche per quanto riguarda la costruzione degli scafi, Fabiani Yacht presta un’attenzione particolare all’ecosostenibilità. Aggiunge infatti Fabiani: «Da qualche anno abbiamo abbandonato il vetroresina, perché dà problemi in fase di demolizione e smaltimento. Oggi invece costruiamo i nostri scafi prevalentemente in alluminio, un materiale nobile che una volta che l’imbarcazione viene demolita, può essere tranquillamente riciclato senza alcuno scarto, riducendo così l’impatto ambientale. Si tratta di una caratteristica peculiare delle nostre imbarcazioni».

La costruzione delle barche di Fabiani Yacht avviene per tronconi: una volta ultimati, i pezzi vengono uniti con la massima precisione. Si tratta di un lavoro accurato e a lungo termine, che richiederà un tempo di due anni per ultimare il primo yacht, ma che gli armatori e il pianeta non vedono l’ora di vedere in mare.

Alessandro Giuzio

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